Santa Apollonia fu una martire cristiana, viene considerata la patrona dei dentisti, igenisti dentali e odontotecnici. Viene festeggiata il 9 febbraio.
Fin dalla tenera età venne educata alla religione cristiana, fece voto di perpetua verginità.
Durante la rivolta popolare contro i cristiani ad Alessandria d'Egitto nel 248, fu catturata e le furono tolti i denti con le tenaglie. Venne anche preparato un fuoco per bruciarla viva se non avesse bestemmiato. Con un atto di coraggio si buttò lei stessa nel fuoco dove morì ritenenedo meno grave il suicidio temendo che le venisse violata la castità.
Preghiere :
Preghiera a Santa Apollonia
mercoledì 11 dicembre 2019
lunedì 2 dicembre 2019
Beata Margherita della Città di Castello
Nel 1287 nel Castello della Metola (PU) che era una fortezza sulla cresta di un'alta montagna, conquistato da suo padre Parisio, dove si trasferì con la moglie Emilia e sperava di avere un erede, nacque invece non solo una bambina, ma anche cieca, deforme e destinata ad essere gobba e storpia.
I genitori tennero nascosta questa disgrazia e la affidarono a una donna di servizio che la tenesse lontano da loro. Per essere sicura che non incontrasse estranei che venivano al castello, il padre la chiuse in una cella accanto alla chiesa di Santa Maria della Fortezza, in mezzo alla boscaglia.
Margherita passava la giornata a pregare aspettando che qualcuno le portasse del cibo.
Rimase nella cella per nove anni, durante i quali il cappellano la istruiva nelle vie di Dio e riceveva raramente le visiite dalla mamma. A causa della guerra, uscì dalla cella e finì in una cantina del palazzo di sui padre, con le regole dei carcerati da rispettare. Niente più conforti religiosi, Sante Messe, Comunione, visite. Finita la guerra i genitori la portarono a Città di Castello sulla tomba di Fra Giacomo, un francescano morto da poco in fama di santità, nella speranza di un miracolo.
Delusi dal mancato miracolo, l'abbandonarono e tornarono a casa senza di lei.
Dopo aver vissuto da mendicante, trovò accoglienza presso le famiglie povere della città che la ospitarono a turno.
Circa 20 anni dopo la sua nascita, fu accolta inn un monastero dove, con gioia iniziò il suo cammino spirituale impegnandosi ad osservare la Regola dell'Ordine. Purtroppo la sua severa condotta mise disagio nel convento e fu nuovamente abbandonata. Incontrò le Mantellate, laiche appartenenti all'Ordine della Penitenza di San Domenico.
Nonostante le disgrazie fisiche, praticava un intenso apostolato di misericordia presso i malati, i moribondi, e diffondeva l'amore di Dio.
Ottenne la guarigione miracolosa di una fanciulla, fermò un incendio gettando il suo mantello tra le fiamme, toccando con la mano l'occhio di una consorella, questo guarì.
Durante le preghiere veniva colta da profonde estasi.
Morì il 13 aprile, all'età di 33 anni, la seconda domenica di Pasqua.
Numerosi miracoli si verificarono sulla sua tomba.
Il suo corpo giace sotto l'altare maggiore della ciesa di San Domenico a Città di Castello.
E' patrona Diocesana dei non vedenti.
Nel cuore della piccola cieca, per un fenomeno di stigmatizzazione plastica furono trovati tre piccoli globi recanti le immagini della Sacra Famiglia.
Novena alla Beata Margherita della Città di Castello
I genitori tennero nascosta questa disgrazia e la affidarono a una donna di servizio che la tenesse lontano da loro. Per essere sicura che non incontrasse estranei che venivano al castello, il padre la chiuse in una cella accanto alla chiesa di Santa Maria della Fortezza, in mezzo alla boscaglia.
Margherita passava la giornata a pregare aspettando che qualcuno le portasse del cibo.
Rimase nella cella per nove anni, durante i quali il cappellano la istruiva nelle vie di Dio e riceveva raramente le visiite dalla mamma. A causa della guerra, uscì dalla cella e finì in una cantina del palazzo di sui padre, con le regole dei carcerati da rispettare. Niente più conforti religiosi, Sante Messe, Comunione, visite. Finita la guerra i genitori la portarono a Città di Castello sulla tomba di Fra Giacomo, un francescano morto da poco in fama di santità, nella speranza di un miracolo.
Delusi dal mancato miracolo, l'abbandonarono e tornarono a casa senza di lei.
Dopo aver vissuto da mendicante, trovò accoglienza presso le famiglie povere della città che la ospitarono a turno.
Circa 20 anni dopo la sua nascita, fu accolta inn un monastero dove, con gioia iniziò il suo cammino spirituale impegnandosi ad osservare la Regola dell'Ordine. Purtroppo la sua severa condotta mise disagio nel convento e fu nuovamente abbandonata. Incontrò le Mantellate, laiche appartenenti all'Ordine della Penitenza di San Domenico.
Nonostante le disgrazie fisiche, praticava un intenso apostolato di misericordia presso i malati, i moribondi, e diffondeva l'amore di Dio.
Ottenne la guarigione miracolosa di una fanciulla, fermò un incendio gettando il suo mantello tra le fiamme, toccando con la mano l'occhio di una consorella, questo guarì.
Durante le preghiere veniva colta da profonde estasi.
Morì il 13 aprile, all'età di 33 anni, la seconda domenica di Pasqua.
Numerosi miracoli si verificarono sulla sua tomba.
Il suo corpo giace sotto l'altare maggiore della ciesa di San Domenico a Città di Castello.
E' patrona Diocesana dei non vedenti.
Nel cuore della piccola cieca, per un fenomeno di stigmatizzazione plastica furono trovati tre piccoli globi recanti le immagini della Sacra Famiglia.
Novena alla Beata Margherita della Città di Castello
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